Gli africani hanno considerato i loro antenati i mediatori tra loro e il loro creatore, come mai il cristianesimo, che ha dichiarato che c'era un solo mediatore tra Dio e l'umanità, l'uomo Cristo Gesù. Come fanno i cristiani africani a conciliare queste due affermazioni? La dottrina della comunione dei santi è inadeguata, poiché santità e ascendenza non sono la stessa cosa. Poiché Gesù è venuto a compiere la legge e i profeti tra gli ebrei, si sostiene che abbia fatto lo stesso con gli africani. Giovanni Battista mette in dubbio l'attuabilità dell'ascendenza ebraica in vista della venuta del Messia. San Paolo ha sostenuto che sia gli ebrei che i gentili sono figli di Abramo sulla base della fede attraverso la quale Abramo è stato giustificato da Dio. Gesù compie, sostituisce e diventa l'unico mediatore. In lui si compie il ruolo degli antenati africani, che in lui si realizzano. Mentre gli occidentali si sono relazionati con i loro antenati nel corso della storia, gli africani lo hanno fatto in modo rituale. Il Dio di Gesù è anche il Dio dei nostri antenati e, attraverso le loro tradizioni di saggezza che affermano la vita, anche loro hanno servito il Dio vivente. Sono i morti viventi nel Dio vivente.

Augustine Chingwala Musopole, PhD, Professeur associé émérite, Département de philosophie et de religion, Université Chang Jung Christian, Taiwan. Auteur de Being Human in Africa, (Peter Lang) uMunthu, Ubuntu, Utu : An Introduction to an African Philosophy (Lambert Academic Publishing), The Joy of Christian Living (Evangel Publishing).